STENOSI CAROTIDEA
La stenosi carotidea è una patologia che per via di un restringimento della carotide, causa un diminuito afflusso di sangue al cervello, con il rischio che il paziente vada incontro a patologie cerebrali anche gravi (come l’ictus).
Infatti una diagnosi precoce è fondamentale perché permette di evitare l’insorgenza di patologie come l’ictus cerebrale.
Il principale segno che caratterizza una stenosi carotidea è l’attacco ischemico transitorio (TIA) durante il quale si manifesta una riduzione dell’apporto di sangue al cervello.
La durata dell’attacco ischemico transitorio va da qualche secondo a qualche minuto e agisce solo su una parte del cervello.
I sintomi clinici, dovuti all’attacco ischemico transitorio (TIA), si manifestano con:
- difficoltà nel linguaggio;
- problemi o perdita della vista;
- mancata coordinazione nella deambulazione o perdita del controllo degli arti (emiplegia del lato opposto a quello della carotide occlusa);
- paresi del volto;
- stato di incoscienza e vomito.
Questo può accadere anche a livello delle arterie vertebrali che, insieme alle arterie carotidei, costituiscono a livello intracranico il Poligono di Willis che spesso riesce a compensare la patologia occlusiva di questi vasi.
La stenosi carotidea è caratterizzata dalla comparsa nella parete del vaso di placche aterosclerotiche (ossia aggregati di colesterolo, calcio, cellule infiammatorie etc.) che crescono fino ad arrivare ad occupare l’intero lume dell’arteria.
I soggetti maggiormente a rischio di stenosi carotidea sono i pazienti con oltre 60 anni di età e con fattori di rischio vascolare come:
- ipertensione arteriosa;
- ipercolesterolemia;
- diabete mellito;
- obesità;
- sesso maschile;
- diabete;
- fumo;
- familiarità per eventi ischemici.
Nel caso in cui una porzione della placca aterosclerotica si rompa, i suoi frammenti seguono il flusso sanguigno determinando una embolizzazione con occlusione di un vaso cerebrale.
Ne consegue la comparsa di un infarto cerebrale che potrebbe manifestarsi attraverso un attacco ischemico transitorio (TIA), con sintomi neurologici acuti che diminuiscono nel giro di pochi minuti o di qualche ora; nei casi più gravi può sopraggiungere un vero e proprio ictus.
Questi stessi fenomeni possono determinarsi anche in conseguenza all’ostruzione acuta completa della carotide che può presentarsi a seguito della crescita progressiva della placca.
Oltre il 90% dei pazienti risulta asintomatico al momento della diagnosi e questo consente allo specialista di intervenire prima che si manifestino danni al cervello.